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Nicoletta Magnani © 2024
Odore di cielo. I miei anni si fanno di vetro. Il vento di una giornata di sole che anticipa la primavera. Il colore dei tuoi occhi che non vedo è fatto di silenzio. E di vane attese. Gli striscioni appesi sulle strade danzano un lamento. Di vento. Denso. Degli istanti in cui ti penso. In cui mancano i fiori. E la speranza che affiori, dall’asfalto, un coniglio. Il bene che ti voglio. Potrebbe essere uno sbaglio. Scritto su un foglio volante. Forte. Vibrante. Soffia. Il vento. Quasi un tormento. Il pensiero di te. E ciò che sento. Mentre cammino le solite strade. Gli stessi negozi. Gli spazi. Dove il tempo è denaro. Ma è sempre più raro. Vedere il coniglio. Il tempo di uno sparo. Il coniglio è sul foglio. Che il vento trasporta. Di porta in porta. Di strada in strada. E poco importa. Dove io vada. Il dolore è lo stesso. Sempre più spesso. E non credo che tu veda. Ma che sappia. Dove nasce il vento. Che mi carezza la nuca. Facendosi brezza. Nel momento. In cui il sole si tace. E non dice. Dove ho perso la mia pace. Nero. Il colore della pece.