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Nicoletta Magnani © 2024

PAROLE

presagio


Il cielo azzurro da cui arriva il vento chiede chiarezza. E la vita. Racconta un coro indistinto di storie. Lascia un presagio. Che si scalda. E vapora piano. Sul lato esposto al sole di non più verdi foglie. Che vacillano il loro ottobre ad ogni ulteriore soffio. Un presagio silenzioso. Come il passare di un gatto. Attraversa il prato di fronte. Lasciando memoria di sé. E nessun segno. Nero. Il merlo. Che saltella vicino alla siepe. Fingendo di conoscere il mio futuro. La risposta soffia nel vento. E asciuga i panni stesi. In riva al sole. È comparso un pensiero. Forse un presagio. Che accorcia la speranza. Di non sperare. Il tempo che resta. Prima che il vento diventi brezza. È una giornata di sole. Tutt’al più qualche temporale. In cui una pioggia di vetro trafigge le mani. Aperte. Uno scroscio. Di parole. In cui si distingue un addio. Mai un arrivederci.