la voce dell'estate

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Nicoletta Magnani © 2024

PAROLE

la voce dell'estate


Ieri notte ho aperto la finestra. Un profumo di primavera è entrato di frodo nel gennaio della mia stanza. Un profumo di fiori che non esistevano ancora. Tra i miei capelli. Sono passati d’un tratto i ricordi pastello delle primavere passate. Evocati dalla brezza tiepida. In una cascata di sensazioni, odori e colori sovrapposti. A formare il nero della notte. Ma il silenzio. Quello, era dell’inverno. E uccideva l’illusione nel tempo di un soffio.

Era notte, ieri, quando ho spalancato la finestra. Per bere un sogno. Di primavera. Per un attimo mi è sembrato di sentire, lontano, una voce, la voce dell’estate. Ma il silenzio ha vinto sull’illusione, come si aggiunge il nero ad un colore. E il vento caldo è diventato un mercante bugiardo. Avrei voluto tanto mi avesse venduto almeno un raggio. Di luna di maggio.

Perché stasera guardo l’inverno. La finestra è chiusa. Lo guardo, dall’interno.