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Nicoletta Magnani © 2024
I rumori del mattino sono chiari. Arrivano alla mia finestra come i passeri. Dal cortile un martello di muratore prosegue incessante. Lontane, le auto. Voci. Lungo le scale interne. E passi. Di corsa. Passi rapidi sugli scalini. Fino al pianerottolo. Tintinnio di chiavi. Una porta. Squilli. Di telefono. Nell’appartamento accanto. Nessun canto. Nessuno. Ed io. Vorrei gridare. Uscire. Sul balcone. Ed urlare. Forte. Più forte. La voce non esce. Resta avvinghiata alle pareti dello stomaco. O più giù. Nascosta tra le curve dell’intestino. Stringendolo forte. Fino al dolore. Cessato. Il colpo di martello. Non si sente. Un aspirapolvere. Al piano superiore. Mi ricorda che dovrei pulire il tappeto. Prima, strillare. Fuori. Sul balcone. Per tutto il cortile. Il martello. Ha ripreso. I suoi colpi. Battono. Le mie ossa. Privandomi. Di qualsiasi mossa. Perché io non possa. Uscire. E gridare. Un urlo. Un canto. Nessun canto. Sciupati dalla luce. Sbiaditi. Insignificanti. Chiari. Chiari. I rumori del mattino